R.I.P. anche per non dimenticare
Chissà quanta gente ci passa davanti a luoghi come questi. Un'occhiata di sfuggita e poi si passa oltre. A me piace visitarli questi luoghi, i cimiteri militari. Ci trovo sempre motivi di meditazione e di raccoglimento, complice anche l'atmosfera assolutamente ordinata e tranquilla che vi si respira. L'Emilia poi è luogo di battaglie e di sacrifici di centinaia di migliaia di uomini, in divisa e non, di tutte le parti del pianeta. Destini che si sono incontrati per poi spezzarsi su un campo di battaglia.Questo sacrario si trova un po' in periferia, ma pur sempre in una zona largamente frequentata da migliaia di persone ed è adiacente al più ampio Cimitero Militare Polacco che raccoglie anche più caduti ma è strutturato in modo differente.
Come si vede, l'ingresso del sacrario polacco assurge al rango di Monumento solenne ed imponente che di solito nei luoghi analoghi anglo-americani non si rileva. Così come anche la tipologia della sepoltura che si potrà notare nelle foto che seguono. Un altro elemento che contraddistingue i luoghi dei caduti alleati è la presenza costante di un luogo in cui è presente un libro in cui i visitatori possono lasciare traccia del loro passaggio e volendo, lasciare un commento personale.
Come dicevo, i caduti che si trovano in questo posto provengono dagli angoli più reconditi della terra, si trovano l'uno accanto all'altro indiani, neozelandesi, australiani e molto altro e la loro età, oltre che il reparto di appartenenza, sono posti bene in evidenza sulla lapide, come anche la rappresentazione grafica del battaglione.
E in più, sempre nel luogo dove è situato il Guest Book, c'è anche un altro libricino in cui oltre ai nomi dei caduti, sono annotate anche le origini familiari con i nomi dei genitori di chi è sepolto in questo luogo. Non nascondo che provo sempre una sorta di imbarazzo scattando fotografie di questo tipo: mi sembra quasi di violare la dignità di chi sto fotografando. Ma il pensiero va subito al fatto che tutto sommato queste foto sono o dovrebbero anche essere un ricordo e nello stesso tempo un monito per la bestialità che una guerra e la morte sui campi di battaglia rappresentano SEMPRE.
E mi rammarico del fatto che, guardando il registro dei visitatori, rimangono sempre pochi quelli che sentono la necessità di fermarsi e passeggiare leggendo i nomi e le storie di questi giovani uomini.
Accennavo al vicino cimitero di guerra polacco. Peccato, non c'è il libro dei visitatori anche considerato che è un sito molto più ampio e che raccoglie le spoglie di molti più soldati. Solo un locale coperto ma recintato ne narra le storie dal solo punto di vista narrativo, con mappe e cartine.
Una cosa che colpisce sempre, visitando questi luoghi, è la perfetta geometria dei luoghi di sepoltura: praticamente perfetta al punto che a volte si rimane affascinati dalle prospettive che si creano.
In questo cimitero polacco riposano almeno 4000 uomini, caduti in diverse azioni di guerra e su diversi fronti di battaglia. Ruolo essenziale svolto anche dalla Polonia durante la seconda guerra mondiale, terra martoriata dalla ferocia nazifascista.
In questo cimitero polacco riposano almeno 4000 uomini, caduti in diverse azioni di guerra e su diversi fronti di battaglia. Ruolo essenziale svolto anche dalla Polonia durante la seconda guerra mondiale, terra martoriata dalla ferocia nazifascista.
E' impossibile lasciare questi luoghi senza che ne rimanga una impressione dentro, un senso di sbigottimento misto a tristezza. Una sensazione che ti porti dentro per un po' ma che in un modo o nell'altro ti regala sempre qualcosa di positivo, al minimo la consapevolezza di cosa sia la vita e di come questa, la guerra, sia il modo più stupido e incoscente per perderla.
Una mattinata passata bene. La consiglio a tutti, se si vuol passare una mezza giornata in pace con se stessi, meditando. Si sta perdendo l'abitudine a farlo. Ed è davvero una grande perdita.
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