Punti di (s)vista: Gita a Vicenza. Prefazione

lunedì 28 gennaio 2008

Gita a Vicenza. Prefazione

La meta era un minuscolo paese, Preganziol, Hotel Crystal, in provincia di Treviso, piuttosto vicino a Padova. E fino alla città del Santo ci si arriva facilmente, con l'autostrada. Ma quando la meta pareva prossima, iniziarono i problemi.

Il viaggio pareva andare bene, nonostante il buio (erano circa le 18.30) che però ci regalava una visione del cielo stellato davvero spettacolare, con la splendida costellazione di Orione che vigilava il nostro incedere e una luna quasi piena che, rossastra, cominciava ad emergere dall'orizzonte. PAREVA andare bene.. Ma.. l'inghippo c'era. Nessuna indicazione stradale ci dava informazioni sulla nostra destinazione e persino il navigatore satellitare cominciò ad avere dei problemi.

Eravamo nel pieno del Veneto: tanti piccoli paesi che si attraversano in 1 minuto e i cui abitanti erano semplicemente scomparsi, come inghiottiti da chissà quale evento.

Come spesso si fa in questi casi, il modo migliore per ritrovare il bandolo della matassa è fermarsi e chiedere a qualche sparuto passante. A trovarne! Solo gente non del luogo tranne che: provare a chiedere a un locale pubblico, un ristorante. Premetto che, tutta brava gente, di buona volontà, ma, se non siete veneti da almeno 5 generazioni, non provate a chiedere informazioni presso questo locale:
Entro e chiedo lumi, mentre un discreto freddo comincia a farsi sentire. Interpello una giovane cameriera ma mentre questa cerca di dirmi qualcosa interviene quella che forse era la proprietaria del locale, una donna di mezza età, molto gentile ma, ahimè, molto veneta! Io chiedo l'informazione che mi serve e lei mi risponde: "Capisci l'italiano?" Ma chiesto in un dialetto strettissimo che mi costringe, con garbo a rispondere: " Si, l'italiano si, ma il suo dialetto mi dispiace, quello proprio no!". Non cambia granchè: lei continua a darmi spiegazioni in quella lingua per me quasi incomprensibile, sempre intervallando, in dialetto, " Mi capisci?". Andiamo avanti così per buoni 10 minuti e le proviamo tutte, con i gesti, lei che mi accompagna fuori e mi mostra l'itinerario, sempre a gesti. Niente, non c'era verso. Alla fine, arriviamo ad un accordo: mettere nero su bianco la strada da percorrere. Il risultato non è stato granchè, la nostra incomunicabilità era totale, peggio che in un film di Antonioni. Per la cronaca, il risultato grafico, redatto da lei, è stato questo, in verità non molto utile.Il tutto "redatto" sul retro di un minuscolo bigliettino da visita del ristorante stesso che ho riprodotto più in alto. Molta buona volontà certo. Ho apprezzato la volontà di aiutarci, il fatto che nonostante il freddo, questa donna sia uscita dal suo locale caldo per indicarci la via. Ma proprio non c'era verso di intenderci. L'incontro con la profonda provincia veneta è stato questo. La strada abbiamo continuato a non trovarla per un'altra mezz'ora e il nostro scoramento è venuto fuori con un solenne "..ma vaff.." che è stato concomitante con il voto contrario al governo Prodi che proprio in quei minuti era affossato, secondo la cronaca che ascoltavamo per radio, da quello "spiritoso" di Lamberto Dini e della sua corazzata di ben TRE senatori, oltre che dal guru di Ceppaloni, Clem Mastella. Nella notte veneta, quel vaff.. risuonò forse per tutta la Padania. Era il nostro. Sempre per la cronaca, per arrivare a Preganziol, arrivando da Padova, bisogna seguire la strada per Scorzè e poi verso un altro paesotto dal nome preoccupante ed indicativo: Zero Branco. Sperando che questa indicazione sia utile a qualcuno.. Nella vita.. non si sa mai..

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