Punti di (s)vista: Sacrario laico per Gabbo

lunedì 4 febbraio 2008

Sacrario laico per Gabbo

Ancora una volta in autostrada. La A1 , Milano Napoli ormai la conosco bene. Da Roma, quattro ore per giungere a Bologna. Conosco i suoi pregi ma anche le sue insidie. So che fino a Firenze si procede bene, ma che poi, fino a Bologna, gli ultimi cento chilometri sono i più impegnativi, con le decine e decine di camion incolonnati tra le nebbiose gallerie dell'Appenino Tosco-Emiliano. Quando ti va bene c'è solo nebbia, sennò.. pioggia, neve e comunque sempre e solo il muro di camionisti sulla destra.


Mi fermo sempre per fare benzina, verso Firenze. Stavolta invece la mia sosta è qualche chilometro prima, presso Arezzo.

Sono stato sempre "incuriosito", da quell'11 novembre 2007, dall'area di servizio di Badia al Pino. Quel giorno successe una cosa strana, quasi misteriosa. Triste in ogni caso: un giovane tifoso laziale viene raggiunto da un colpo di pistola esploso dall'area di servizio che si trova in direzione opposta, a molte decine di metri. Chi uccise Gabriele Sandri, 26 anni di Roma, mentre era seduto in auto, è stato un agente della Polstrada.Una cosa che a raccontarla non ci si crede.

Poi successe di tutto: scontri di piazza, feriti, disordini per tutta la notte in molte città d'Italia. Ma da quel giorno successe qualcosa anche in quel punto preciso, in autostrada: un pilone che sostiene una informazione pubblicitaria, trasformato in luogo di pellegrinaggio.
Stavolta mi ci fermo anche io.

Il calcio non mi ha mai appassionato: non ho mai avuto una squadra per cui "tenere" o per cui fremere alla domenica. Un universo, quello della tifoseria, che mi ha sempre incuriosito, con un codice fatto di regole non scritte e proprio per questo spesso violato. Rituali che vedo lontano anni luce. Ma quello che ho visto non poteva non lasciarmi indifferente. In quel punto, al "sacrario" di "Gabbo" c'è sempre gente, tifosi che addirittura ne fanno meta specifica nei loro spostamenti. In modo trasversale tuti si fermano, qualunque sia la fede calcistica. Una processione ininterrotta che la domenica assume particolare significato. Lo vedete: sciarpe e oggetti di tutti i colori, biglietti più o meno grandi posti, con le loro parole a lasciare un ricordo.
Un angolo di autostrada trasformato in luogo di culto da centinaia di giovani e non solo che vi si raccolgono, quasi in meditazione.

Una morte assurda, quella di "Gabbo". Un solo proiettile che quell'agente di polizia non si sa bene perchè, ritenne di esplodere così, nel mucchio. E nel mucchio c'era lui, nella sua macchina.

Morire di calcio, ma non presso uno stadio o in una rissa. No. In auto, assopito dal viaggio. Uno strano appuntamento con il destino.

Mi fermo 5 minuti. Un pensiero su questa fine assurda lo faccio anche io, con tristezza. L'area di servizio di Badia al Pino, distributore Total, centinaia di sciarpe e fogli con parole. Non capisco nulla di questa storia, del suo contesto, forse non voglio capirlo o non ci riesco. E' semplicemente assurda.
E ricomincio il viaggio: mi aspettano le gallerie e i camion.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page