Stefano Rosso, cantautore romano
Si, si dice Stefano Rosso , della scuola dei cantautori romani. Forse come De Gregori o chissà chi altro, forse Venditti. Ma lui era diverso. Lui la chitarra la suonava davvero, bene, come tutti gli strumenti a corda. Un po' blues e un po' folk, le sue canzoni, alcune, diventarono famosissime e suonatissime. Molti le conoscevano e le canticchiavano, nella loro trasgressione. Non c'è più Stefano Rosso, è morto ieri a Roma, la sua città natale. E' morto giovane, a quasi 60 anni ma non so come. So solo che non c'è più. Un ricordo lo voglio lasciare. Un concerto in provincia di Roma. Una festa dell'Unità di provincia, una delle tante in cui gli organizzatori devono fare i conti di "budget" tra il costo delle salamelle e dei panini e il costo dell'ospite "d'onore" della serata finale, dopo che il Leader ha parlato per arringare le "folle". Di folle quella sera non ce n'erano, pochi aficionados intirizziti nel parco a sera tarda in un freddo settembre. A fine concerto, io, un paio di amici/compagni e Stefano ci rechiamo in un bar a prendere qualcosa per riscaldarci un po'. Che strana impressione triste mi fece. L'impressione di una persona che sente il peso della "festadell'unitàdoprovincia" buttata addosso. Non sorrise, rispose cortesempente a qualche "fan" che gli ricordava di aver abitato anche lui in via della Scala. Non era molto interessato alla cosa. Era cortese quasi per obbligo, ma non c'era. Ci salutammo ed andò via, nel freddo della notte, nel freddo, così come era arrivato. Mi spiace e non sono molto interessato a ciò che fu la sua vita difficile, autolesionista in alcuni momenti. Una vita di altissimi e bassissimi, che lo aveva portato, negli anni '80 anche nella Legione Straniera. Non mi importa. Mi rimane la sua cortesia, seppur forse di maniera, e le sue canzoni dei tempi migliori, che mi tennero compagnia per molto tempo. E mi rimane quella sera, quei minuti passati insieme: una persona che i suoi problemi li mostrò tutti, ma era un uomo e sapeva suonare la chitarra. E per un cantautore, non è poco.
Etichette: anni 70, cantautori romani, folk-blues, spinello, stefano rosso
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