Matilde di Canossa, una grande donna di mille anni fa, tra Papato ed Impero
L'occasione per conoscere meglio questa donna è la mostra a lei dedicata che si sta svolgendo contemporaneamente a Mantova e a Reggio Emilia, che è il centro delle terre su cui lei governò. Parliamo di un salto nel tempo di mille anni, in pieno Medio Evo, epoca da molti descritta come "oscura" ma che, come abbiamo già avuto modo di precisare, furono tutt'altro che "bui". Un po' collocazioni geo-storiche. La Rocca di Canossa è situata in provincia di Reggio Emilia, una zona collinare in cui le testimonianze e le vestigia matildiche sono presenti un po' ovunque. Una zona dalla incerta stabilità geologica, tant'è che uno dei problemi che affliggono le rocche presenti in questa area è proprio lo sfaldamento delle strutture di appoggio. Questa peculiarità geologica regala comunque paesaggi che, come vedremo, risultano affascinanti. La storia: senza scendere nei particolari ( a cui rimando alla solita Wiki..)
Siamo, come dicevamo, intorno all'anno mille e forse mai come in quel periodo, i due "poteri forti" dell'epoca, Papato ed Impero erano ai ferri corti. Matilde, dopo la morte violenta del padre, Bonifacio, ucciso a tradimento durante una battuta di caccia, si trovò, insieme con la madre ( che però presto si rivelò inadatta al compito), a governare su un vastissimo territorio che comprendeva Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. La sua abilità in questo ruolo suscitò l'invidia e la preoccupazione dell'Imperatore tedesco Enrico III che la rapì, insieme con la madre e la condusse in Germania.Ma alla morte di questi, le donne poterono tornare in Italia. Questa esperienza la avvicinò moltissimo al Papato ( nel frattempo si erano avvicendati al soglio di Pietro , Leone IX e Vittore II che morì mentre era ospite dei Canossiani). Fu fatto Papa Stefano IX e poi Benedetto X e Onorio II ( una moria di Papi..!). Qualche anno dopo morì Beatrice, la madre.Nel frattempo Matilde prese marito, tale Goffredo il Gobbo (.. sic!) che però fece una brutta fine, proprio brutta.Mi permetto di trascrivere da Wiki, come si svolse l'evento:
"Goffredo il Gobbo nel 1076 cadde vittima di un'imboscata nelle sue terre nei pressi di Anversa. Lamberto di Hersfeld riporta che durante la notte, spinto da bisogni corporali, si recò al gabinetto e un sicario che stava in agguato gli conficcò una spada tra le natiche lasciandogli l'arma piantata nella ferita. Sopravvisse, ma una settimana dopo, il 27 febbraio 1076, morì, lasciando Matilde vedova. Molti l'accusarono di essersi macchiata personalmente di questo crimine: ..con la complicità di una serva fedelissima lo fece uccidere in gran segreto mentre stava seduto al cesso, infilandogli la spada nell'ano.. (Landolfo padre, storico di Milano); comunque come colpevole viene indicato più verosimilmente il conte fiammingo Roberto I delle Fiandre. In ogni caso Matilde non versò al clero neppure un obolo per l'anima del marito ucciso, né fece recitare una messa o gli dedicò un convento, com'era d'uso."....
Una brutta fine, come dicevo, ma era tempo di congiure e complotti. Nel frattempo, come nuovo Papa fu eletto Ildebrando di Soana, Gregorio VII e il nuovo imperatore eletto fu Enrico IV ( uno che usava modi molto spicci..). Erano i tempi della famosa "lotta per le investiture" e i due caratterini, l'imperatore e il Papa, cominciarono a duellare, a distanza. Enrico si finse alleato sia del Papa che di Matilde, alla fine, la notte di Natale del 1075 durante la cerimonia presso Santa Maria Maggiore a Roma, fece rapire Ildebrando, il Papa, arrestato, malmenato e condotto in Germania. Ovviamente scattò la scomunica papale ed Enrico, visto anche il malumore che questo gesto aveva provocato sui suoi sudditi, venne a più miti consigli e agì di diplomazia. Liberò il Papa e si rivolse a Matilde ( che, tra l'altro era anche sua cugina) per intercedere presso la Santa Sede. Matilde, abile politica, organizzò un incontro di pentimento, proprio presso Canossa. In un gelido gennaio, l'imperatore tedesco subì l'umiliazione di dover attendere a piedi nudi, nella neve, per diversi giorni, di essere ricevuto da Gregorio VII, episodio noto come "l'Umiliazione di Canossa". Il resto è storia.
La nostra visita è così mossa da questa storia, visitare il luogo di Matilde per eccellenza, Canossa.
Prima di arrivare alla Rocca di Canossa,ci si imbatte in un'altra pregevole opera fortificata, chiamata Rocca di Rossena e la sua torre, la Rossenella. Ma dopo un paio di chilometri, curve strette in mezzo alle colline, si arriva alla base della rocca.
Ma questa è solo la base. La Fortezza è ben in alto e l'automobile non può arrivarci. Tocca superare a a piedi un notevole dislivello a gradoni. Sfiancante, in una giornata battuta da un insopportabile vento di scirocco caldissimo
La veduta che si apprezza già a metà strada è notevole. In basso si intravedono la Rossena e la Rossenella. E di certo non servono ad alleviare la salita, le "pietre illustrative" poste lungo il percorso. E' sfiancante e, cosa strana, le mosche ti assalgono in numero fastidioso!
La firma autografa di Matilde di Canossa è affascinante, un logo quasi da XX secolo, la si trova in calce a tutti i suoi atti e proclami. Ne valeva la pena, assaporare il vento e l'altezza di quella rocca, la storia con tutto il suo fascino ci accarezza.
Etichette: Enrico IV, Gregorio VII, impero, matilde di canossa, mostra, papato
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