Punti di (s)vista: La Russa Ignazio ministro della difesa della Repubblica (di Salò)

martedì 9 settembre 2008

La Russa Ignazio ministro della difesa della Repubblica (di Salò)

Sarebbe troppo facile scrivere che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Molti ci avevano creduto, però, alla svolta di Fiuggi, la scelta di Fini e le sue visite al memoriale della Shoah a Gerusalemme. I suoi colonnelli parevano fare quadrato attorno al "new deal" del segretario. Macchè..! Sotto la cenere, uno zoccolo duro soffiava ancora sulla brace della nostalgia del ventennio. I fatti: eravamo ieri alla commemorazione dell'8 settembre, l'armistizio, il re che fuggiva e l'Italia lasciata allo sbando. La rabbiosa reazione nazifascista che occupa militarmente quasi tutto il nord Italia e la creazione della "Repubblichina di Salò", una enclave di fascisti pronti alla battaglia finale. Gli Alleati conquistano man mano il Sud Italia e il movimento partigiano combatte e paga duramente con migliaia di morti la sua Resistenza ai nazi-fascisti ormai sconfitti. Questo è l'8 settembre che si rievocava ieri, a Porta San Paolo a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica e di altre autorità dello stato, tra cui La Russa Ignazio, ministro della difesa, ex (?) missino. Al momento dei discorsi, questi, Ignazio, motu proprio, afferma che si, bisogna rendere onore a chi è morto per la liberazione dai militari dell'Asse, ma lo stesso omaggio va reso anche ai "combattenti" della Repubblica di Salò, che, da veri patrioti (?) caddero per difendere la Patria ( ma quale, Salò?) e cercarono di fermare l'avanzata delle truppe alleate in Sud Italia. Questo ha affermato il ministro della Difesa della repubblica Italiana La Russa Ignazio, ex missino. Un bizzarro accostamento tra Alleati, Partigiani e Repubblichini fascisti di Salò. Bizzarro, per non dire blasfemo. E ne pareva proprio convinto. Tutto questo subito dopo le affermazioni del sindaco di Roma, Alemanno Giovanni, ex missino che qualche ora prima aveva affermato che il fascismo non è stato il "male assoluto" come invece lo aveva definito Fini Gianfranco, ex missino, oggi presidente della Camera. Una bella coppia di buontemponi, il duo Ignazio-Gianni. Belle parole, belle idee. Bella svolta, la loro. Al Presidente Napolitano questa cosa proprio non è piaciuta, tant'è che, nel suo intervento, appena dopo il suo ministro, ha tenuto a precisare con veemenza che i veri eroi e patrioti furono solo quelli che si opposero alla barbarie nazi-fascista e che combatterono e morirono, anche contro la ridicola Repubblichina di Salò. A sentirli e a vederli, certi ex-missini, come ci pare lontana la "svolta" di Fiuggi, il passaggio "storico" dall'MSI ad Alleanza Nazionale. Evidentemente non tutti , tra i colonnelli di Fini, ne erano convinti e , si sa, prima o poi le magagne vengono fuori. Anche le "pericolose castronerie storiche", come quelle del duo Alemanno-La Russa: un gioco a quattro mani nella riscrittura revisionista della storia. A tutt'oggi, ma credo sia solo la prima a venir fuori ( a parte il solito Marcello Veneziani) , ad approvare è stata Assunta Almirante. Ma da Donna Assunta era prevedibile: moglie di un gerarca della Repubblica di Salò, quel Giorgio Almirante che dal fascismo non si era mai dissociato. Segno dei tempi, questi avvenimenti. In Europa la destra si muove su terreni molto più elastici, qui in Italia no, sono ancora legati a ricordi con gli occhi gonfi di lacrime al ventennio e a noi tocca ancora una volta riprendere il discorso e ribadire ciò che la Storia ha ribadito da decenni: l'assoluta malvagità dell'epopea nazi-fascista. Ci tocca ancora riprendere le vecchie parole d'ordine e urlarle in faccia a chi, per ignoranza storica, continua a riprendere e riproporre temi obsoleti e, in ogni caso, già affrontati e risolti dalla Storia. Ma forse solo da quella, come si vede. Nella pratica, siamo costretti a tenere ancora sveglia l'attenzione. Ogni tanto si scoperchia il tappo e il peggior puzzo viene fuori.

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