Punti di (s)vista: Milano e l'Esposizione Mondiale: non mi piace

mercoledì 2 aprile 2008

Milano e l'Esposizione Mondiale: non mi piace

C'erano Milano, Italia e Smirne, Turchia. Due posti molto diversi, ovviamente, tra loro. E ci avrei giurato che avrebbe vinto Milano. E la cosa non mi è piaciuta, anzi, io parteggiavo per Smirne, Turchia. C'è qualcosa che non mi torna in tutta questa vicenda. Per molti motivi, molti motivi di ordine diverso. Il primo, geopolitico: la Turchia, sin dai primi anni del '900 sta facendo di tutto, dopo la riforma dello stato compiuta dal leader Ataturk, per uscire da un "giro" che la vorrebbe legata e quasi storicamente incatenata all'Islam radicale. La riforma, assolutamente illuminata voluta da Ataturk, stabilì la perfetta e assoluta LAICITA' dello stato: nessuna TEOCRAZIA, uno stato di vedute moderne e aperto a quell'occidente che era visto all'epoca come il simbolo della libertà dell'individuo e la concezione di Stato slegato da costrizioni religiose. Grandioso. E questa spinta è stata in qualche modo portata avanti con forza e tenacia: l' immagine di una nazione in cui, pur continuando a sussistere elementi religiosi tradizionali, non dimenticava la sua spinta alla concezione di Paese aperto a tutte le istanze. Tant'è che, non dimentichiamolo, la Turchia è parte integrante da tempo della Nato, con buona pace di tutti. Ma... e c'è il ma, la sua posizione strategica all'interno del Mediterraneo, ponte naturale con terre ben più impegnative, come quelle della vicina Asia, la rende un partner ideale per una organizzazione militare come la Nato ma non ben vista quando avanza istanze di integrazione completa nella comunità europea. Quasi nessuno la vuole nella UE. E l'errore e l'ipocrisia raggiungono il massimo: la "lotta al terrorismo islamico" che passa o dovrebbe passare, con un minimo di "machiavellismo", anche per la integrazione di realtà moderate in seno all'Islam, non prevede l'ammissione della Turchia nella UE. Per me un errore clamoroso che infatti sta per riconsegnare questo paese alle frange oltranziste dell'Islam radicale e teocratico. Ovvero: paesi come l'Arabia Saudita, bastione della integrità coranica e patria di Bin Laden oppure il Pakistan, alla cui guida c'è il discusso leader Musharaff, sono i partner "tout court" migliori degli Usa, ma la Turchia no. Solo partner militare. Una manifestazione come l'Expo Mondiale avrebbe dato visibilità e spessore alle riforme che questo paese sta attuando da decenni. Ma, niente: Smirne non si può fare. E questo è il primo punto. Ha vinto Milano, ma come ha vinto? Con il contributo determinante dei "paesi poveri" del mondo, africani in prima linea. In effetti, per motivazioni diverse, i "grandi" del mondo hanno votato contro l'Italia. La Russia, gli Usa, la Cina e altri BIG, non hanno votato per la Turchia, hanno votato contro l'Italia. Se al posto della Turchia ci fosse stato, che ne so, Andorra, avrebbero votato per Andorra, ma non per l'Italia. I paesi "poveri" quindi hanno condizionato la scelta, per numero ( si sa, i paesi "poveri" sono numericamente in numero maggiore di quelli ricchi..) di Milano. Potremmo dire "AFRICA FOR MILANO". Il perchè: il programma, una sorta di "focusing" della manifestazione in Lombardia, era caratterizzato da una serie di temi a cui, ad esempio, gli africani sono molto sensibili: lo sviluppo, l'alimentazione, l'ambiente. E ci si sono buttati a capofitto. E così, per l'ennesima volta, li abbiamo presi per il culo! Ma in Africa lo sanno, ad esempio che una buona parte dei "lumbard di Milano" rispetto ai cittadini africani che sono presenti in città, li vorrebbe buttar fuori a calci in culo? Lo sanno che a Milano la Lega Nord ( partito notoriamente razzista e xenofobo e non sono certo io a dirlo) rappresenta una buona percentuale di votanti? Lo sanno, gli africani, che in barba alla varietà culturale ed etnica che questo immenso continente offre, per moltissimi milanesi non sono altro che "marocchini" e basta? Io sono certo che lo sappiano, le voci corrono, ma ci hanno voluto dare un'altra chance. Ci hanno creduto che Milano e i milanesi si erano " convertiti" alla religione del terzomondismo. Il risultato? Dopo aver creato, con la loro manodopera a salari ridicoli e lavoro nero (è il caso di dirlo) la grande Lombardia, nonostante siano presi a sputi in faccia e insulti razzisi, hanno contribuito ancora una volta a portare altri soldi, altri capitali, altri turisti, altra RICCHEZZA a chi li vilipende giorno per giorno. Ma rispetto la loro buona fede, il credere che la "conversione" può avere un'altra chance. E questi sono due degli elementi che mi stava a cuore dire. Tra di noi, ITALIANI, invece, ce lo possiamo dire: quando mai in Italia, e poi a Milano, (dopo Mani Pulite), non ci si possa aspettare un casino fatto di appalti......(!) di scelte urbanistiche dementi (cemento a go go),di ricchissimi che lo diventeranno ancora di più.. La ricaduta, ne sono certo, sarà devastante. E le polemiche, infatti, sono già iniziate, il giorno dopo, quando mancano ancora 12 anni, sono già furenti. Io volevo Smirne. In Italia, di Esposizione Mondiale, non ne sentivo il bisogno ne la necessità. Non ci serve, noi abbiamo l'Arte per attirare folle oceaniche, ad altri sarebbe servita di più. E poi, se proprio dovevamo fare gli "italiani" perchè non è stata scelta una città del Sud o anche una "minore" che non la già ricca Milano? Un'altra buona occasione persa, credo.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page