LE CAVE DI TRAVERTINO DI TIVOLI, come promesso..
Non c'è sole oggi, qui sulle cave. Ma non so se sia meglio o peggio per chi vi lavora. Anzi, pioveva ma tanto per i Caterpillar e i camion che trasportano cubi da migliaia di tonnellate di pietra, importa poco. Per gli operai forse è meglio, meno meglio della primavera, ma piuttosto che l'estate.. Le cave, queste cave, sono affascinanti, guardandole dall'esterno: imponenti, enormi. Sembrano una fabbrica di cubetti Lego. E in più, le immagini non danno l'idea della grandiosità del sito. Infatti, a chi interessa, consiglio di ingrandire al massimo le immagini per apprezzare i particolari e le proporzioni: appariranno così anche gli operai che vi lavorano e i camion che, visti da vicino sono enormi.
Il lavoro del "cavatore" è duro, difficile e oggi chi vi lavora, molto spesso non è italiano, spesso dell'est Europa. I lavoratori locali quasi non ci sono più, sono pensionati o morti per silicosi. Già, ancora una volta la sicurezza sul lavoro. Ci parlai, una volta con queste persone, scendendo nella "buca" di estrazione. Le misure di sicurezza non sono molto presenti. Mi dissero: " Sai il casco non sempre lo portiamo. D'estate quiggiù la temperatura è asfissiante e il casco ti cucina il cervello". Le cuffie antirumore: "... e .. le cuffie, qui il rumore è terribile ma cosa fai: ti metti le cuffie e poi se per caso, e capita, ti sta per cadere qualcosa addosso, un masso o una pietra e qualcuno cerca di avvertirti.. non potresti sentirlo". E così niente cuffie, niente casco, i polmoni rosi dalla polvere di taglio, le orecchie rese quasi insensibili per il rumore ma, finchè sei vivo, va tutto bene. Finchè sei vivo. Perchè qui si muore. Troopo spesso. E qui la morte è orribile, ammesso che possa esserci una morte non orribile: ti piomba addosso un cubo di travertino di decine di tonnellate e di te rimane nulla. Brutto lavoro, il cavatore. Quando poi torni a casa, alla fine della giornata, sulla tua bicicletta vecchia, con la busta con i contenitori della pasta che da casa hai portato al mattino, con gli abiti e il viso e la pelle coperti di polvere, sei stanco e sai che quelli in macchina ti guardano un po' così..
Qualcosa non va, come sempre, tra i padroni e chi li rende padroni. Io sto con i cavatori, perchè i "Padroni", con i loro SUV, alla fine inquinano e sporcano i polmoni anche a me. Inutilmente. Io sto con quelli con le facce sporche. Certo che è bello il travertino: usato per secoli per abbellire monumenti dell'antica Roma, oggi viene spesso usato da sceicchi arabi, quelli del petrolio, per adornare palazzi monumentali nel desero, che noi non vedremo mai, forse, quando invece non venga usato per costruire le lapidi di quelli che ci sono morti, estraendolo. Anche qui, qualcosa non funziona. Qualcosa stride. Ne è morto un altro, di queste persone, un paio di mesi fa. Era dell'Est Europa, tanto per cambiare. Ci furono manifesti a lutto per la città, posti da qualche mano pietosa, in attesa del prossimo: del prossimo morto e del prossimo manifesto a lutto. E anche lui, si scoprirà, non indossava ne cuffie ne casco. Per il caldo e per quell'urlo che forse avrebbe potuto salvargli la vita. Ma quando ti piombano addosso decine di tonnellate di pietra, non c'è nessun urlo che tenga, ma almeno ci credi. E così è, la vita del cavatore. Polvere, sudore, caldo e che non ti arrivi mai quell'urlo di un compagno di lavoro che cerca di dirti di salvarti la vita.
Il lavoro del "cavatore" è duro, difficile e oggi chi vi lavora, molto spesso non è italiano, spesso dell'est Europa. I lavoratori locali quasi non ci sono più, sono pensionati o morti per silicosi. Già, ancora una volta la sicurezza sul lavoro. Ci parlai, una volta con queste persone, scendendo nella "buca" di estrazione. Le misure di sicurezza non sono molto presenti. Mi dissero: " Sai il casco non sempre lo portiamo. D'estate quiggiù la temperatura è asfissiante e il casco ti cucina il cervello". Le cuffie antirumore: "... e .. le cuffie, qui il rumore è terribile ma cosa fai: ti metti le cuffie e poi se per caso, e capita, ti sta per cadere qualcosa addosso, un masso o una pietra e qualcuno cerca di avvertirti.. non potresti sentirlo". E così niente cuffie, niente casco, i polmoni rosi dalla polvere di taglio, le orecchie rese quasi insensibili per il rumore ma, finchè sei vivo, va tutto bene. Finchè sei vivo. Perchè qui si muore. Troopo spesso. E qui la morte è orribile, ammesso che possa esserci una morte non orribile: ti piomba addosso un cubo di travertino di decine di tonnellate e di te rimane nulla. Brutto lavoro, il cavatore. Quando poi torni a casa, alla fine della giornata, sulla tua bicicletta vecchia, con la busta con i contenitori della pasta che da casa hai portato al mattino, con gli abiti e il viso e la pelle coperti di polvere, sei stanco e sai che quelli in macchina ti guardano un po' così..
"Noi ci muoviamo con vecchie biciclette per venire qui e andare via di qui. I padroni invece usano i Cayenne Turbo per venire qui, alla mattina tardi e per andarsene, presto". Certo, Mezzi da fuoristrada e niente buste con la pasta riscaldata per pranzo. Giovanotti griffati in mezzo a cavatori senza casco e senza cuffie.
Qualcosa non va, come sempre, tra i padroni e chi li rende padroni. Io sto con i cavatori, perchè i "Padroni", con i loro SUV, alla fine inquinano e sporcano i polmoni anche a me. Inutilmente. Io sto con quelli con le facce sporche. Certo che è bello il travertino: usato per secoli per abbellire monumenti dell'antica Roma, oggi viene spesso usato da sceicchi arabi, quelli del petrolio, per adornare palazzi monumentali nel desero, che noi non vedremo mai, forse, quando invece non venga usato per costruire le lapidi di quelli che ci sono morti, estraendolo. Anche qui, qualcosa non funziona. Qualcosa stride. Ne è morto un altro, di queste persone, un paio di mesi fa. Era dell'Est Europa, tanto per cambiare. Ci furono manifesti a lutto per la città, posti da qualche mano pietosa, in attesa del prossimo: del prossimo morto e del prossimo manifesto a lutto. E anche lui, si scoprirà, non indossava ne cuffie ne casco. Per il caldo e per quell'urlo che forse avrebbe potuto salvargli la vita. Ma quando ti piombano addosso decine di tonnellate di pietra, non c'è nessun urlo che tenga, ma almeno ci credi. E così è, la vita del cavatore. Polvere, sudore, caldo e che non ti arrivi mai quell'urlo di un compagno di lavoro che cerca di dirti di salvarti la vita.
Etichette: cave travertino tivoli
4 Commenti:
Non ha foto di questi lavoratori ? Mi fanno pensare alle minatori che lavoravano qui, qualche anno fa, nella mia regione... e che morivano anche loro di silicosa... e, quando lavoravano, avevano sempre paura del grisù...
Ciao Anne-Claude. Piacere nel rileggerti. Ti devo dire che di foto di minatori non ne ho fatte quel giorno, era l'ora del pranzo e loro erano chiusi nelle loro capanne di lamiera. Ma ti prometto che ci tornerò in un altro orario e, con molta faccia tosta, ( un con molto pudore) le farò, quanto prima e le inserirò in un prossimo post. Ci avevo pensato, ma quel giorno pioveva anche ed era molto pericoloso camminare all'interno delle cava perchè si scivolava molto.. Un caro saluto
Belle immagini peccato che non sai usare la telecamera come si dovrebbe,per tutte le stupidaggini(!) che hai scritto e ne hai scritte tante ti invito a chiamarmi, 3498807176 e se hai tempo ti posso presentare diversi operai anzi tutti, cosi potrai constatare che nemmeno uno ha la silicosi e che tutti ci sentono perfettamente, tornando alla silicosi ti faccio presente, perchè sicuramente non sei a conoscenza( ma ti permetti di dare giudizi) che la silicosi è una malattia che colpisce i polmoni quando si inalano particelle di biossodo di silicio alla stato libero, cosa che non potrà mai accadere con il travertino in quanto lo stesso non contiene silicio,ci sono altre stupidaggini che andrebbero evidenziate ma il tempo è tiranno e sarei felicissimo di discuterle con te sempre che tu lo voglia,che dici lo pubblicherai queasto scritto?
CD Tivoli
Vabbè, la prossima volta chiamerò Spielberg oppure te, addirittura. Ma possibile che non si possa commentare senza insultare? Non lo capirò mai. Ma come vedi ti ho pubblicato lo stesso. Scusa ma mi era sfuggito che scendere nelle cave fosse come andare nell'Eden, con tanto di frutteti. La silicosi, vedi, certo, in parte hai ragione su quello che dici ma ( a parte il fatto che di cavatori morti ce ne sono, in modo prematuro, a centinaia e se tu non ne sai nulla.. non è un problema mio..) datti una bella letta a questo link. E' lungo ma forse ti servirà.
http://prevenzioneoggi.ispesl.it/pdf%5Cric2007_01_2_it.pdf
Ma fammi la cortesia, se avrai voglia di rispondermi, prima di tutto un buongiorno o un ciao non sono sgraditi e poi, se puoi, evita TU di dare giudizi sugli altri e di usare termini "drastici" a meno che TU non sia il Padreterno, ma non credo.
Ma un caro saluto IO te lo mando lo stesso.
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