Punti di (s)vista: Modena, città vivace, con il suo Duomo

giovedì 19 marzo 2009

Modena, città vivace, con il suo Duomo

Fa parte del gruppo di città che si snodano a ridosso dell'Appennino Emiliano. Pare sia piuttosto ricca, e si vede, nelle sue strade e nelle persone che vi si incontrano. I Romani la chiamarono Mutina, ma già era abitata da genti galliche ed etrusche. Un buon periodo di prosperità questa città lo ebbe proprio in questo periodo, con i Romani, anche per il fatto di essere attraversata dalla via Emilia. Poi venne il declino e poi la rinascita, come libero Comune, capitale del Ducato Estense, fino all'unità d'Italia. La pianta della città è la classica di quelle "comunali" del centro-nord Italia: tutta l'attività cittadina era concentrata intorno ad una grande piazza su cui si affacciavano le due autorità principali, quella secolare e quella temporale. Il Duomo lo affronteremo in un post a parte. E' molto bello, peccato che il suo campanile, la famosa Ghirlandina, insieme con una intera ala del Duomo stesso fossero interessati da lavori di restauro. Le foto che seguono mostrano gli immancabili portici (anche qui l'ombrello è inutile), una targa di quelle spiritose a causa della vetustà del linguaggio (velocipede??) e della Sinagoga. Il Tempio Israelitico, così come lo vediamo oggi ha una sua lunga storia. Situato in Piazza Mazzini, non lontano dal Palazzo Comunale, fu progettato da Ludovico Maglietta nel 1873 su pianta ellittica con dodici colonne (quante sono le Tribù di Israele), era situato all'interno del ghetto, voluto da Francesco I d'Este e racchiuso da cancellate con due soli varchi. Di notte questi accessi venivano chiusi e la comunità rimaneva al suo interno. La facciata, dicevamo, era invisibile all'esterno, nascosta da altre costruzioni che furono poi demoliti nel 1904, per far posto proprio a Piazza Mazzini e dar "luce" alla facciata del tempio.


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