La FAME, quella vera, avanza
E ci siamo arrivati, ed era inevitabile, con l'aria che tira. La FAME, quella nera, quella che fa morire ma che prima di farti morire, ti spinge alla rabbia e alla disperazione. E così non solo Darfur, non solo il corno d'Africa, non solo le remote regioni sperdute dell'Asia e dell'America Latina. La FAME.. quella nera, si avvicina fin quasi alle porte. Fino a raggiungere luoghi che parava,.. ma che errore.. essere stata debellata dai nostri vocabolari. L'Egitto, la Tunisia e Dio solo sa in quanti altri posti. Gente che prima, fino a qualche anno fa manteneva una economia da sopravvivenza minima, non ce la fa più. E la gente sta ricominciando a scendere in piazza e a lottare ad uccidersi, per quello che veniva definito il classico pugno di riso o di grano. Ma oggi il grano, i cereali, non ci sono più e quello che si trova è a prezzi irraggiungibili per le "tenui" economie di molti paesi. E ci sono i morti, DI NUOVO, schiacciati per una fila alla distribuzione di derrate alimentari. Ci sono i morti, oltre che di fame, quella VERA E NERA che spinge alla disperazione, di miseria. E ci sono i fenomeni nuovi. Intere regioni, enormi, migliaia di chilometri quadrati, utilizzati per produrre COMBUSTIBILI dai prodotti agricoli. Che aberrazione. Il mais, campi enormi di mais, utilizzati per produrre cambustibile per autoveicoli, per i SUV, per le nostre auto, per far si che noi, occidentali CIVILI, non si sprechi un muscolo per recarci al centro commerciale, per acquistare di tutto. Per acquistare il superfluo. Che cosa AMORALE. Utilizzare il cibo che salverebbe la vita a milioni di persone, per fare 10 Km a basso costo. E c'è chi ci specula su questo, facendo alzare il prezzo dei cereali residui, per affamare intere popolazioni. Per regalare ventri gonfi per fame e malattie a milioni di persone. Che schifo. C'è qualcosa che non va, sulla Terra. Anzi, di più: c'è qualcosa di MARCIO, di non eticamente proponibile. Vergogniamoci un po' tutti. Anzi, vergogniamoci e basta. E tutti i morti, bambini e non , tutte quelle persone schiacciate nelle file per il pane, li abbiamo tutti sulla nostra coscienza. Avanza la Barbarie, veloce e inesorabile. Ci travolgerà tutti.
Etichette: biocombustibili, darfur, fame
2 Commenti:
Ma, ci sono le stesse teme nelle informazione in Francia e in Italia, nello stesso tempo ! Abbiamo sentito anche da noi, alla radio, tutte queste cose sulla fame, oggi... Non possiamo noi, fare molte cose... Ma lo stato lo può, allora domani, non sbagliarti ! A presto !
grazie Anne Claude, sono stato già a votare e, credimi, non penso di aver sbagliato anche se.. li ho visti tutti, i candidati. Fino a ieri erano tutti nelle piazze e tutti che stringevano la mano ed erano AMICONI, grandi amici. Domani.. chissà. Ma sai, il voto è l'espressione della democrazia e, nel mondo, c'è gente che muore per averlo, il diritto di voto. E va fatto. Poi la "CASTA" ne approfitta e chissà se mai li rivedrò, in futuro. Ma l'importante è dare loro una chance, ancora un'altra e poi un'altra ancora. La nostra coscienza è a posto. Chissà quella di chi si è riunito all'incontro tra le "grandi potenze economiche" del mondo, se ancora contano, al di la dei potenti VERI, quelli che regolano e decidono sulla vita e sulla morte di milioni di persone. Il mio "dovere" l'ho fatto, penso nel migliore dei modi, ora la palla sta a loro. Ma credimi, sono scettico. Anche voi, con l'"ungherese" avete ora dei problemi di "credibilità". E' questo il dubbio antico: io delego loro, ma loro ne sono degni? Una chance, Anne Claude, ancora un'altra chance. Non possiamo fare altro, noi. E la gente si uccide facendo la fila per il pane.. Un caro saluto, come sempre. Grazie
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