Punti di (s)vista: Piove ancora a Tivoli. E fa freddo. Vado a Pisa

venerdì 7 marzo 2008

Piove ancora a Tivoli. E fa freddo. Vado a Pisa

Tempo da lupi qui e così, si guarda l'album delle "gite" recenti. Pisa, stavolta, qualche mese fa. Scegliere le foto fa mostrare è un problema, ne ho centinaia di quella città che offre, quando meno te lo aspetti scorci e piazze che .. mai te le aspetti così belle. Ma Piazza dei Miracoli è il fulcro, anche se questa chiesetta rimane affascinante, nella sua "miniaturizzazione", sul fiume. Davvero piccola. Un cameo che fa bella mostra di se poco prima di arrivare ai veri colossi architettonici della città: la Torre e il Battistero e le costruzioni annesse, di cui parleremo. Piazza dei Miracoli si apre quasi con pudore, in modo delicato, da un intrigo di stradine da cui poi si comincia ad intravvedere qualche particolare. Solo il viavai di turisti ti fa accorgere che ci deve essere qualcosa di bello, molto bello. Ed infatti, la piazza, una volta arrivati è di una bellezza che toglie il respiro. Al di la delle fotografie, viste migliaia di volte, della notorietà del posto, mostrato in filmati TV e conosciuto in tutto il mondo, a esserci, è diverso: non sai dove guardare. Lo sguardo si perde tra il verde del grande prato che è al centro e la Torre pendente e la maestosità del Battistero, veri miracoli architettonici.







Siamo al massimo dell'espressione costruttiva. Forse di tutti tempi. Ma siamo ancora alle cartoline e invece, a Pisa, capita che scopri anche cose che non tutti sanno. Il Battistero, oltre allo splendore esterno, ha anche una caratteristica per cui è poco noto. All'interno, intorno alla fonte battesimale, esiste un punto in cui, con l'emissione di talune note cantate, l'effetto della eco che si crea viene moltiplicato, amplificato e magnificato all'infinito, assumendo volumi e toni incredibili. A questo scopo, a cadenze regolari, nell'orario di apertura, questo effetto viene mostrato ai visitatori: una giovane ragazza, si approssima al centro della struttura ed emette note calibrate e studiate al fine di poter apprezzare questa caratteristica. E l'effetto, credetemi, è CELESTIALE. Le note vengono amplificate e rimbalzate dalla volta e dalle pareti con il risultato di donare una sensazione di immersione al centro della musica che la nota stessa produce. Fantastico.

Il contesto architettonico fa il resto. Come sempre, al tempo del Rinascimento, la poliedricità degli artisti produceva risultati che in ogni centimetro della loro opera è da scoprire. Forse il meglio di quanto l'Uomo abbia mai potuto produrre. Al di la della " cartolina della Torre e di tutto il resto che, già da soli, basterebbero per rendere il senso dell'estasi dello sguardo che inetivabilmente coglie, di fronte a tali Opere. La cosa più incredibile è che quella ragazza era minuta, quasi fragile, l'abbiamo vista parlare al telefonino davanti all'ingresso prima di "esibirsi" per tutti noi, attoniti ed increduli spettataori di quanto avrebbe poi suscitato. Pisa è anche questo. E, come sempre, ne riparleremo.

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