Marzabotto, Parco di Monte Sole. L'eccidio, l'orrore..
E attraversare questi tratti dell'Appennino Tosco-Emiliano, vuol dire, necessariamente e quasi doverosamente, fare i conti con gli eventi bellici del 1944. E il solo nome, Marzabotto, fa venire i brividi. I fatti, brevemente (fonte:Wiki): eravamo tra il settembre e l'ottobre del 1944. La guerra aveva ormai preso una direzione che vedeva le truppe nazi-fasciste in ritirata, ma ancora molto presenti nella parte centro-nord dell'Italia. Le formazioni partigiane rappresentavano una spina nel fianco della "invincibile" Wermacht" che in Italia era comandata dal feld-maresciallo Kesserling. Le rappresaglie erano ormai all'ordine del giorno, ma in questo periodo pareva avessero un attimo di tregua. Ma il gerarca nazista individuò, proprio presso Marzabotto, la roccaforte di una delle più attive formazioni di resistenti, la nota "Stella Rossa". Diventò il suo obiettivo e decise di stanarla lungo tutto il territorio delle colline di Monte Sole. Diede l'incarico ad un suo " valido" collaboratore, Walter Reder,comandante di un battaglione di SS. Si scatenò la strage. I nazisti non badarono a chi fosse sulla loro strada: vecchi, donne e bambini non facevano differenza per loro. Ne uccisero più di 700, in ogni modo, anche utilizzando armi pesanti. Un eccidio tra i peggiori eventi di quella tragica guerra frutto del delirio nazi-fascista. Per la cronaca, Walter Reder fu processato per questi fatti e venne condannato all'ergastolo nel 1951 ma fu graziato (!) per intercessione del governo austriaco (!!??). Ancora nel 2007 il Tribunale Militare di La Spezia ha emesso dure condanne per altri ufficiali responsabili dell'eccidio di Monte Sole, ma tanto, tutti in contumacia..!
Le foto: In pratica fu un mese di caccia spietata che i nazi-fascisti condussero con l'intento di sterminare qualunque forma di vita umana nella zona. Chiunque incontrassero fu ucciso e persino luoghi consacrati, chiese, in cui la pietà di alcuni parroci aveva accolto donne e bambini, furono violati e resi luogo di spaventose esecuzioni. Persino i parroci non furono risparmiati (basti pensare a uno di loro, don Giovanni Fornasini, il cui corpo fu ritrovato decapitato sotto la neve, vedi foto). Percorrendo i sentieri tra i boschi continuamente si incontrano lapidi con nomi di chi, cercando riparo all'interno, fu inseguito ed ucciso a sangue freddo. Le feroci truppe SS dell'animale REDER non ebbero pietà di nessuno: dando un'occhiata alle lapidi, si possono ritrovare i nomi di bambini, anche loro vittime innocenti di questa ferocia. Intere famiglie sterminate e lasciate sul posto. Una spietata caccia all'uomo che nessuna spiegazione rende vicina anche ad un cenno di umanità. Lapidi ormai sbiadite e croci rese arrugginite dal tempo si susseguono in un sentiero segnato dalla barbarie. Nulla di umano è presente in tutto ciò. Neanche in tempo di guerra che, di umano, ha ben poco.
Etichette: kesserling, Marzabotto, monte sole, reder, resistenza, revisionismo
2 Commenti:
L'efferata ferocia non è purtroppo solo uno straziante ricordo. In ogni parte del mondo l'insensata belva assetata di sangue continua a colpire. Hai ragione non dobbiamo dimenticare e spetta a noi, anche solo attraverso 'la parola', il compito di ricordare e mantenere viva quell'esigua fiammella. Arianna
credimi Arianna, camminare tra quei boschi e imbattersi in lapidi improvvise è stato un po' angosciante. Vivere quei giorni deve essere stato terribile..! Braccati come bestie da cacciare e abbattere.. wow.. brividi..
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