Punti di (s)vista: Manifestazione a Piazza Navona: una occasione persa

mercoledì 9 luglio 2008

Manifestazione a Piazza Navona: una occasione persa

Non mi sono trovato a Roma ieri, in occasione della manifestazione organizzata da Italia dei Valori e da quelli che una volta erano chiamati "girotondini". Ci sarei andato. E me ne sarei pentito. L'ho seguita in diretta da Radio Radicale ( forse il vero servizio pubblico di informazione in Italia). E gli interventi li ho ascoltati tutti, proprio tutti, con diversi stati d'animo. L'idea era buona: radunare in una piazza storica di Roma le migliori menti che l'opposizione al governo Berlusconi possa offrire. O almeno lo speravo. Riconosco ed ammetto solo la buona fede di Tonino Di Pietro, il resto, a parte qualche ottimo intervento, è stato un delirio di stronzate. Partiamo dai peggiori, anzi, dalla peggiore, Sabina Guzzanti. Un intervento iniziato intonando "le osterie" infarcite di allusioni, illazioni, volgarità gratuite e insulti che di " costruttivamente" politico o di "graffio satirico" aveva ben poco. Una robaccia volgare che mi ha fatto rabbrividire:parolacce, invettive fini a se stesse, il NULLA farcito di NULLA!! Una persona che della MEGALOMANIA e dell'EGOCENTRISMO ne ha fatto una Bibbia. Ad un certo punto ho pensato che fosse prezzolata da Berlusconi stesso ( e una volta ha prodotto, per la Medusa, di Berlusconi...). Una roba da dimenticare. A seguito, la Lidia Ravera e il suo vetero femminismo datato, non aggiornato ( ma qualcuno dovrà pur dirglielo che i tempi di "Porci con le ali" sono finiti da un tempo!!). Grillo: quello non ha capito niente, in termini di obiettivi e strategie. Non capisce che se continua ad insultare Napolitano colpisce l'unico che, allo stato delle cose, può bloccare le leggi che l'uomo di Arcore sta mettendo in opera. Lui, il genovese, di certo con i suoi "grillini" dell'1% non ce la può fare. Decidesse cosa vuol fare da grande: riempire i palasport oppure mettersi seriamente a fare politica e la smettesse di stare in quel limbo in cui, "io non sono politico e tutti politici mi fanno cagare".. troppo comodo.. Sporcati le mani, non solo con i lautissimi incassi dei palazzetti stracolmi.
Le note positive: Moni Ovadia, un saggio che ha fatto un intervento da saggio. Parole dure e sferzanti, mai volgare, appassionato, ma mai sopra le righe. Furio Colombo: si è reso conto che la deriva della manifestazione stava prendendo una brutta piega e ha "reindirizzato" un po' le cose. Ascanio Celestini: magico! Un poeta garbato con quel delicato accento romanesco che ti incanta e ti ipnotizza. Travaglio? Ha fatto il suo "mestiere" (ormai il suo è un lavoro, non più un impegno di coscienza, sembra). Persino Camilleri non mi è piaciuto, strano, forse contagiato dalla rincorsa delle "prime donne" in cerca di pubblico pagante per i loro Palazzetti dello Sport da riempire. E altro ancora. Ma l'impressione è stata molto negativa. Si, lo ripeto, quella di una occasione persa, anzi, quasi si è lavorato per l'uomo di Arcore. Peccato. Ma la Guzzanti proprio non l'ho sopportata.. odiosamente utile alla PdL. Cioè, controproducente, così come quello di "... italiani!..). Se ci fossi stato me ne sarei pentito. Ed ero così contento che si fosse fatta, questa cosa, prima di novembre, il tempo che Uolter ha detto essere il momento giusto per una manifestazione. Ma tanto quello dorme tra i guanciali del suo detestabile buonismo.. Più che una manifestazione "NO CAV" mi è parsa, a cose fatte, una manifestazione "PRO CAV"..

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