Punti di (s)vista: E, alla fine, Bologna è anche questo..

sabato 1 marzo 2008

E, alla fine, Bologna è anche questo..

Oggi qui a Tivoli sembra essere tornati in autunno o inverno. Piove ed è molto nuvoloso. Così, nulla delle foto che avevo pensato di fare alle cave di travertino sulla Tiburtina. La luce non sarebbe stata appropariata. E torniamo sul repertorio recente. Ancora a Bologna. Foto fatte qualche settimana fa. Ormai quella città la osservo, cerco di osservarla (staccandomi un po' dalla delusione avuta per alcuni aspetti dei suoi cittadini, scostanti ed un po' razzisti), nelle sue parti più apprezzabili. Come città, l'ho sempre detto, è grande quanto un quartiere di Roma e in questo suo essere "accorpata" nel suo centro storico si dovrebbe distinguere la sua diversità dal centro di Roma, ad esempio. Caratteristica che comunque la rende, nella sua bellezza, comune a molte città del Nord Italia, quelle che hanno vissuto l'esperienza dei Comuni. Le rende "simili" l'aspetto urbanistico: una grande piazza centrale su cui si affacciano quelli che erano i simboli forti dell'epoca (e anche adesso..) il Comune e la Chiesa Grande, la Basilica. Così è Piazza Maggiore per Bologna: S. Petronio e Palazzo D'Accursio, sulla stessa piazza, l'uno a fianco all'altra.


E questa è la parte "clericale" della Piazza. Nella sua stranezza: la parte superiore , incompleta, grezza e la parte inferiore invece finita. Al lato destro, con la facciata della Basilica a fronte, sin apprezza Palazzo D'Accursio, sede della Giunta Municipale, con le sue bandiere e le sue statue: la sede del potere Laico.E attorno ai due centri nevralgici della città si è sviluppato tutta una matassa di piccole e affascinanti strade che rappresentavano i piccoi e grandi centri del commercio e della vita reale degli abitanti . Viuzze molto strette ma piene di botteghe, attorniate peraltro da palazzi bellisssimi sedi di Istituzioni collaterali ai due grandi poteri sopra accennati. Un vero labirinto in cui però a volte si aprono piccoli capolavori architettonici. E tutt'attorno la gente, un po' frenetica e un po' invece ferma anche a gustarsi un caffè nei locali all'aperto che in buon numero si possono apprezzare, anche d'inverno.















Aspetti di una città dinamica che, sebbene per certi versi puà apparire statica, mantiene una sua relativa vivacità, nella gente che la abita . Una delle piazze che si nota subito, subito a ridosso di Piazza Maggiore è Piazza della Mercanzia, con una splendida palazzina che vi si trova












Le botteghe, dicevamo. Come non far cenno alla specialità del posto: un vero oggetto di culto per i bolognesi: il TORTELLINO, quello per cui si dice che a Bologna il Tortellino, con la T maiuscola, non si compra, nel senso che ognuno ha in casa una "sfoglina" ovvero una donna, spesso anziana che è abilissima nel farli. Eccoli, comunque in tutto il loro splendore (e anche nel loro prezzo: sono carissimi, quelli artigianali..) ma sono davvero ottimi, in brodo.
Molte delle botteghe di maggior storia hanno mantenuto le caratteristiche e persino le insegne che richiamano le loro origine: un effetto visivo notevole oltre che essere un esempio da importare in ogni centro storico di tutte le città. In effetti il centro di Bologna, seppur non nelle migliori condizioni si presenta bene, con i suoi colori caratteristici di mattoncino, nelle sue diverse sfumature ma forse, ripeto, una manutenzione maggiore esalterebbe ancora di più i suoi bellissimi scorci. Quello su cui invece considero la vera maglia nera nel tessuto cittadino è lo stato in cui vengono tenute le colonne dei portici, che sono una vera caratteristica della città, tant'è che l'ombrello è un elemento quasi inutile. Le colonne versano in uno pietoso stato di degrado, quasi al livello di rudere. Basti pensare a due delle più belle vie del centro: Via San Felice e Via Santo Stefano. Ma di Santo Stefano e del suo complesso di chiese ne parliamo in un prossimo post.



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