Punti di (s)vista: C'era una volta un Imperatore, il più grande di tutti..

mercoledì 27 febbraio 2008

C'era una volta un Imperatore, il più grande di tutti..

Stavolta la buttiamo giù così:
" Si, c'era una volta un imperatore, il più grande dicono. Era Adriano, il sommo. Mai l'Imper aveva raggiunto confini così ampi e lontani e io, Quinto Flavio, della gens Flavia, mi pregiavo di essere suo amico, al punto da aver avuto il permesso di costruire una dimore alle pendici di Tivoli, presso la Villa, grandiosa del mio potente ed importante amico. Nulla a che vedere, certo, la mia era una modesta dimora, al confronto, la sua, era il Mondo Intero, avendoci lui portato in quel luogo il meglio di ciò che aveva osservato nei suoi viaggi e nelle sue sue conquiste, tutto grande e incommensurabile. Ma io appartengo solo al rango dei suoi conoscenti , benchè amici, ma pur sempre sottomessi, e come tale, non potevo render pari alla sua magnificenza. Ma non voglio annoiare chi abbia la bontà di seguire la mia storia terrena. Fatto è che io, quasi approfittando della mia sorte, usai la mia dimora per ospitare coloro i quali venivano qui e vi stanziavano, attendendo di essere ricevuti dal Sommo Adriano. Era bella la mia dimora. All'ingresso, vi avevo posto una lapide, in travertino delle vicine cave, con una dedica votiva: " Agli Dei Mani..". Speravo così di stendere un'aura protettiva per opera dei volubili protettori delle nostre sorti. E i miei affari procedevano bene. Gli ospiti non mancavano e sempre numerosi , artisti, filosofi, letterati e ci raggiungevano da ogni angolo della Terra.Frequentavano il mio modesto sito domestico. I miei Auspici mi predicevano buona fortuna. E rimasi convinto che, con l'aiuto degli Dei, anche nel futuro la mia famiglia avrebbe avuto stessa sorte.! "
E FIN QUI POTREBBE ESSERE SOLO UNA STORIA INVENTATA, VEROSIMILE MA SOLO UNA STORIA.
Abbandoniamo il nostro amico di duemila anni fa e visitiamo la sua dimora. E dobbiamo cambiare registro. E' inevitabile, purtroppo.Il sito "sarebbe" protetto, la nostra dimora è stata censita e posta in sicurezza..... Tutelata dagli insulti del tempo. Forse. Siamo stupiti. Quinto Flavio aveva pensato proprio a tutto e tutto si è rinnovato secondo gli standard moderni. Ci siamo tornati. Stamattina. E continuiamo a simulare una struttura di accoglienza. Come se volessimo trascorrervi una giornata. In questi casi, si sa, si visitano gli ambienti per vedere se l'accoglienza sarà confortevole. Si inizia dall'ingresso, ampio, spazioso: un po' di disordine, certo.
Ma non ci facciamo prendere dallo sconforto e andiamo avanti. Il soggiorno è tipo anni '60, una specie di modernariato. Discutibile, ma tant'è.














Per un pernottamento non ci si fa tanto caso ai colori e allo stile .
Ma già intravediamo il nucleo della casa:
Le mura sono forti e la pianta è gradevole.
La cucina deve essere un punto da non trascurare e qui, nulla da dire: tutti i comfort.

Si si. Nulla da dire. Non manca nulla. Chi ha provveduto all'arredo ha fatto un buon lavoro. Nel frattempo però il cielo non promette sereno e nostro compito è accertarci se la copertura del tetto sia sufficiente a coprirci dalla pioggia. Ancora una volta siamo stupiti. Tutto perfetto. Copertura perfetta con ondulato in Ethernit
E il lato igienico dove lo mettiamo? Ma si. L'angolo immondizia è agevole e ben integrato nel complesso, anche se qualche inquilino precedente ha dimenticato qualcosa di strano che non riconosciamo. Una strana sostanza, davvero . Quel giallo ci incute diffidenza. Cominciamo a farci qualche domanda. E il posto auto? e ci voleva mancare, qui?!
L'angolo più gradevole della casa, dopo una lunga passeggiata: la camera da letto: bella!! Non lo chiediamo, ma ovviamente, con un certo pudore, ci viene mostrato anche l'angolo BAGNO. Manca uno specchio decente ma tanto..


La visita potrebbe concludersi anche qui. Abbiamo trovato e visto tutto. Una casa completa, persino il posto auto. Ma, accidenti. Una cosa proprio non ci piace. L'angolo HOBBY e la caccia qui purtroppo E' l'hobby. No. Problema insormontabile.








Ma usciamo fuori dalla metafora. Tutto quanto vi ho mostrato esiste realmente e si trova concentrato in soli 50 mq di spazio. Una intera casa. Posta sui ruderi di una villa di età repubblicana sita giusto a ridosso della grandiosa residenza imperiale dell'imperatore Adriano ( morto nel 123 a. C.) . Scoperta per caso ( ma in quel sito nulla diventa casuale, vista la densità di reperti) nel 1988 e posta sotto vincolo della Soprintendenza alle Antichità del Lazio. Tutela durata meno di un anno. I mosaici che ornavano i pavimenti, sparirono l'anno successivo. I bandoni posti "a difesa" della zona furono trafugati anch'essi e , alla faccia della tutela, vi fu costruita a soli 5 metri una centrale di pressurizzazione per una nota società di Gas Metano ( a girarci si nota subito un forte sibilo e un nauseante odore di gas). Ovviamente nessuno è rimasto intimorito da un "terrificante" cartello posto all'ingresso dell'area:
Controlli: meno che zero. E' la zona-discarica della borgata. Certo un posto ideale: non un faro, non una telecamera (quelle sono tutte occupate per controllare il traffico e scaricare multe). Niente. Forse valeva la pena lasciare tutto coperto, con molti metri di terra sopra e lasciare che solo il tempo e l'oblio salvaguardassero tutto ciò. Si srabbe, stavolta si, tutelato molto, in attesa di qualcuno che avesse davvero a cuore un bene prezioso. Forse, nel secolo scorso e anche in questo secolo, non ce lo meritiamo. Chiediamo scusa a Quinto Flavio, non gli è stato reso un buon servizio.

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